E così…

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E così… sono riuscito a partire!

Non dove avevo pensato inizialmente, in Brasile, ma alla fine spendere tanti soldi per tornare fuori stagione in Sud America per poche settimane, non mi ha convinto. 

L’idea della Turchia non ricordo nemmeno bene com’è uscita, inizialmente pensavo alla Bulgaria e alla Grecia, poi quando inizi a buttare l’occhio verso Est e incontri la terra sterminata della Turchia, dentro di te si risveglia l’amore per quel popolo e i suoi paesaggi… e lì diventa un attimo comprare il biglietto per il traghetto e iniziare a sognare i paesaggi sterminati dell’Anatolia. 

Come ormai accade puntualmente da alcuni anni, non ho avuto il tempo di organizzare nulla, né di staccare mentalmente per prepararmi al viaggio.
Anzi, la scena tipica che si é ripetuta nelle ultime sere era che tornavo a casa stremato dalla giornata di lavoro, preparavo i bagagli finché non crollavo dalla stanchezza e dopo 4 o5 ore di sonno ricominciavo una nuova giornata infinita. 

Fatto sta che oggi mi sono sentito come catapultato in moto sulla Roma Napoli senza ancora aver ben presente in mente dove stessi andando… ma conto di capirlo nei prossimi giorni!!

Superato il traffico in uscita da Roma, ho proseguito tra mille telefonate a amici e parenti che non sentivo sa una vita finché non sono arrivato a Bari. 

Check in e entro nella pancia della nave. Stavolta però più nell’intestino, perché mi fanno scendere di due piani, sotto il livello dell’acqua! Di tutti i traghetti che ho preso, mi sembra che sia la prima volta che mi capita. 

Trovo un posticino dove piazzare il materassino in un pianerottolo minuscolo e incredibilmente caldo. Come se non bastasse, una famiglia di tre persone decide che quello é un ottimo posto dove fermarsi e ammucchiarsi uno sull’altro. 

Il tempo di abbandonare Bari e di mangiare un boccone e vado a prendere una boccata d’aria all’esterno.

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Il venticello fresco mi convince che é meglio cercare un posto migliore dove passare la notte. 

Trovo un corridoio cabine che finisce in un vicolo cieco, una porta riservata al personale. Mi butto e gonfio il materassino… ho trovato la mia suite!

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Mentre inizio a prepararmi per la notte, faccio un pensiero malsano: mi sembra di aver sentito che la nave prosegue… forse fino al Pireo. Se così fosse, potrei restare a bordo e scendere là, risparmiando parecchi km! Tanto chi mi direbbe qualcosa? Non ho mai visto nessuno chiedere il biglietto ai passeggeri una volta a bordo…
Quando scenderò, poi, sarà sufficiente togliere il cartellino Igoumenitsa che ho sul cupolino e il gioco é fatto!

Dopo aver aperto la cartina per vedere meglio la strada che risparmierei scendendo al Pireo, vedo Patrasso… e mi assale il dubbio che forse non ho sentito Pireo ma Patrasso… e cambierebbe molto!
Questo dubbio mi fa decidere di lasciare tutto così com’è e di aspettare Igoumenitsa domani mattina!

Arrivo previsto alle 6:30… poi l’idea é di fare una sgroppata unica fino a Edirne, in Turchia. 

Vedremo cosa succederà! 

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6 pensieri su “E così…

  1. Nelicco ?
    Perchè ogni volta che prendi una nave dormi buttato per terra su un materassino come se facessi campeggio ?

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