Oggi non voglio fare nulla.
Questo é il mantra che continuo a ripetermi, cercando più che altro di convincermi.
E invece come prima cosa, devo cambiare posada!
Infatti ieri, pensando che sarei arrivato molto prima, ho prenotato solo per una notte e pare che stanotte sia tutto pieno, anche se adesso tutte le stanze sono libere.
Poco male, il posto non mi piaceva e il wifi non andava. Cambio nella posada esattamente alla porta a fianco, per un prezzo poco più alto.
Decido di andare sulla spiaggia di Mirim. Pare sia abbastanza vicina e che sia bella.
Mi avvio sulla Pollita senza bagagli, una sensazione inedita! Con la perfetta erogazione e il tagliando appena fatto, I suoi 11 cavalli si sentono tutti, sembrano quasi 12!
La strada si snoda seguendo la linea della costa. Dei cartelli avvisano che questa é zona di “mata atlantica” ed è protetta.
Prima di arrivare al cartello per Mirim, vedo la deviazione per la spiaggia di Trinidad, una di quelle che mi aveva menzionato Leandro.
Ho una fiducia sconfinata nei suoi consigli, quindi svolto e seguo per Trinidad.
La strada scende a precipizio verso il mare, poi prosegue al suo fianco, a distanza di pochi metri.
Raggiungo il paesino di Trinidad, triste agglomerato di costruzioni nuove, richieste dal boom turistico. Stranamente sono quasi tutti chiusi, il che rende l’atmosfera ancora più spettrale.
Arrivo fino in fondo alla strada, parcheggio e mi avvio per una delle spiagge che ci sono qui. Opto per una di quelle con meno gente, per quanto ce ne sia pochissima.
[NdA : questo splendido uccello é comparso solo per pochi secondi, durante i quali ha cambiato almeno 10 rami, velocissimo! Per cui non ho potuto fotografarlo meglio]
La giornata scorre tra qualche bagno, sbattuto dalle onde e dalla corrente molto forte, un po’ di sole e qualche lettura.
E poi la cartina stradale, per capire quanto sono messo male coi chilometri da fare e I giorni che mi rimangono.
Nei prossimi due giorni proverò ad arrivare a Foz de Iguazú, una sgroppata di oltre 1300 km, speriamo di farcela!
Tornando verso Paraty vedo un cartello che indica distilleria di cachaça, la Coqueiro.
Mi torna in mente che anche Leandro me ne aveva parlato, imbocco quindi la stradina sterrata che in pochi km porta davanti all’ingresso.
Purtroppo non produce al momento, se ne riparla a maggio dell’anno prossimo. C’è solo la rivendita, dove compro qualche bottiglia regalo.
Anche oggi la finisco sulla spiaggia a vedere il giorno finire e a pensare sulla vita.
[NdA : nel senso che l’amor é terno (al lotto), quasi mai esce]
: ) amor è terno
A saperlo prima… avevo sempre letto male!