“Vai amigo
Veloce e lontano
L’urlo del motore é come le parole di un uragano
E il mondo si spacca
Vai amigo!”
(Tratto da Amigo, dall’album 3 dei Litfiba, 1988)
Faccio colazione, prima coi biscotti che avevo comprato ieri sera, poi con un avocado (palta, qui in Cile) su un pezzo di pane.
Prima di uscire Guisela mi dà le chiavi di casa:
“Tieni, così quando torni dal meccanico puoi aprire, prendere i bagagli e partire! Io sto per andare al lavoro. Poi basta che chiudi e tiri le chiavi nel giardino!”
Esco per prendere un colectivo. Prima però, per scrupolo, provo le chiavi che mi dato Guisela.
Nessuna apre nulla: né il cancello del giardino, né la porta di casa. Nella mia mente vedo con un brivido le immagini di me che aspetto fino a stasera che Guisela rientri dal lavoro …
Per fortuna é ancora qui e cerchiamo insieme le chiavi giuste. Me le dà con un sorriso come a dire “e vabbè, può capitare”.
Mi incammino a caccia di un colectivo che scende in città. Non faccio in tempo ad arrivare alla prima strada un po’ più grande che ne vedo uno fermo a lato della strada. Sta facendo scendere una persona.
Salgo a lato della guidatrice. Mi vede bardato da moto e mi chiede dove l’ho lasciata.
“Dal meccanico! Deve fare il tagliando”
Inizia a informarsi da dove vengo, il viaggio che sto facendo e si esalta e commuove sempre di più:
“Ma questo é un viaggio stupendo, per l’anima e il cuore!”, esclama guardandomi con gli occhi che brillano.
“Sì …”
Non finiamo ancora di parlare che siamo arrivati a Balmaceda, la strada del meccanico.
Sto per scendere, ma mi trattiene, tocca un’immagine sacra attaccata al cruscotto dell’auto, con la stessa mano mi stringe il braccio e sussurra:
“Che Dio ti protegga!”
E così sia! Amen.
Chiedo quant’è, ma sorridendo risponde:
“Sarebbero 500 pesos, ma fa nulla, vai con Dio!”
Vado a piedi dal meccanico, la moto é bella e pronta.
In pochi minuti sono di nuovo a casa, carico i bagagli e parto.
La moto ha finito il rodaggio, provo a tirarla e risponde! Incredibile, tiene i 90 e arriva ai 100! Certo, basta un po’ di vento o una leggera salita per far scendere anche di molto la velocità, ma insomma, la moto c’è!
Il paesaggio cambia ancora, sempre più desertico. Dopo Santiago avevano fatto la loro comparsa i cactus come quelli dei cartoni animati, stretti e alti.
Ma qui anche quelli scompaiono. Non c’è più vegetazione: solo montagne brulle.
Il deserto mi apre il cuore e la mente, mi sento più a mio agio. Metto in cuffia un vecchio album dei Litfiba e Amigo mi esalta:
“Vai amigo
Veloce e lontano
L’urlo del motore é come le parole di un uragano
E il mondo si spacca
Vai amigo!”
Anche se più che di “urlo del motore” si dovrebbe parlare di urletto o gridolino 😉
Costeggiamo l’oceano, che spumeggia irato sulla costa, alzando nubi di acqua nebulizzata che spargono lontano il profumo dell’acqua marina.
Poi la strada punta decisa verso l’interno, innalzandosi in una salita che continua imperterrita e ininterrotta per molti km.
Incrocio un camion ribaltato e la domanda che mi faccio sempre in questi casi é: e se succedeva mentre passavo io?
Anche stavolta non ho una risposta.
Del tutto inaspettatamente entro in riserva! Questo significa che ho percorso sui 20 km/l, invece dei 30 che credevo.
Corre di più, ma anche beve di più … Nulla é gratis, a questo mondo.
Da quando ho lasciato La Serena, 200 km fa, non ho incontrato un solo distributore. Devo tenerne conto anche per i prossimi giorni.
Dopo diversi km percorsi con la riserva, km di nulla, mi fermo al primo cenno di presenza umana: uno spiazzo con due baracche che vorrebbero essere dei bar.
In una non risponde nessuno, nell’altra esce un tizio che mi dice che Villamar é a 20 km, là trovo tutto.
Siccome mi sembra che la moto stia iniziando a balbettare anche con la riserva, provo comunque a chiedergli uno o due litri di benzina.
“Non ho benzina … La città é vicina, solo 20 km tutti in discesa”
Torno alla moto. Il cane che avevo intravisto prima é vicino alla prima baracca, non lontano da dove ho parcheggiato. Mi fissa muto e con la coda immobile: ok, ho capito il concetto, me ne vado!!
Finalmente trovo un benzinaio, mi rifornisco e riempio anche la tanica. Mi rendo conto che in 5 ore ho percorso solo 250 km! Troppo poco!!
Risalgo in moto che ormai sta tramontando.
Non mancano molti km per Copiapò, anche se ho la tentazione di proseguire fino a Caldera.
L’oscurità scende, trafitta da migliaia di stelle. Mi piace viaggiare di notte, mi sento come una bolla di luce che fluttua nel nulla circostante.
Riesco a concentrarmi meglio, i pensieri sono più chiari e precisi. Non ci sono distrazioni.
Mi rendo conto di essere cambiato anche in questo. Mentre fino a poco tempo fa, quando ero solo per lungo tempo, pensavo molto spesso al mio passato, alle esperienze fatte, alle persone con cui ho incrociato il cammino di vita e a quello che mi ha reso come sono oggi. Invece adesso penso al presente e al futuro, ai progetti che ho, a quello che sto vivendo e come lo sto vivendo.
Oltre all’oscurità é scesa anche la temperatura: non appena il sole sparisce, il freddo e l’umidità aggrediscono.
Arrivo a Copiapò, ma il dado é tratto: proseguo per Caldera!
Improvvisamente non vedo più camion, forse si sono tutti fermati. La strada diventa più curvosa, quasi mi diverto anche alla mia velocità!
Poi leggo un cartello con il numero della strada: non é più la 5! É un’altra!!
Per fortuna dopo qualche km un altro cartello mi tranquillizza: la direzione é comunque per Caldera. E infatti nel giro di poco, confluiamo nuovamente nella Panamericana e i camion tornano ad essere numerosi.
Continuo ad accodarmi ai tir che mi superano: ogni scia che conquisto si tramuta in qualche km di maggiore velocità, almeno finchè dura la sua “influenza”.
Arrivo anche a Caldera, ma sono solo le 20, mi sento bene e ho voglia di guidare.
Via, a Chañaral!
In breve mi convinco che probabilmente sto perdendo un bellissimo pezzo di costa: supero in continuazione indicazioni turistiche, mirador, calette eccetera. Peccato! Ma il mio obiettivo resta essere a San Pedro de Atacama domani sera.
La strada é veloce e ben segnalata. I km scorrono via rapidi quando, a poco più di 30 km da Chañaral, iniziano dei lavori. Le strisce scompaiono e al loro posto, compaiono dei new jersey di plastica. Aumento l’attenzione e la concentrazione.
Arrivo ad una lunga fila di camion. Senso unico alternato. Dentro di me maledico la mia sfortuna … Ero quasi arrivato!
Mentre attendiamo, dall’oscurità si materializza un venditore ambulante: come fanno ad essere ovunque?? Vende torroni e noccioline pralinate.
Finalmente arriva il turno di muoverci, così scopro che é crollato un pezzo di montagna che ha spazzato via alcuni km di strada! La deviazione é su una pista sterrata a pochi passi dalla spiaggia, vengo avvolto in una nuvola di acqua nebulizzata, la visiera si impasta di sale e polvere.
Chañaral, ostello con wifi (ormai é un must 😉 e parcheggio della moto nel cortile dell’ostello.
Ce la farà il nostro eroe ad arrivare domani a San Pedro de Atacama?
Amigo, molto belle le immagini che ricrei..i deserti ti hannno sempre ispirato molto..ma hai infranto nuovamente la PROMESSA a me fatta…
É vero … Ma se non tiro un po’ dovrai cambiare la prenotazione da Recife a Lima 😦
Molto bene.. sui distributori preparati, sono rarissimi, almeno nei paesi di cui ho esperienza. I venditori ambulanti sono davvero ovunque.,. in Bolivia anche nel nulla.. fanno fermare i pulman e restano tutto il giorno in attesa..
Dal mezzo non puoi pretendere l’impossibile.. se prendevi un vecchio XT facevi i 27 a litro.. un mezzo moderno con tutto l’ambaradan dell’antinquinamento fa quello che può!
Buona strada!
Aldo
Sinceramente non credevo così rari … Comunque, da ieri viaggio con la tanica da 10 litri piena, quindi in tutto sono almeno 500 km d’autonomia
Quindi sei un tutt’uno con la moto: Costeggiamo, Confluiamo.
Ormai sì … E mi fa piacere ‘sta cosa 🙂
Ho riletto e hai ragione, non me n’ero accorto mentre scrivevo 😉
Già che c’ero ho anche cambiato e aggiunto qualcosina
Se vuoi fare un pezzetto di costa, puoi andare da Chañaral a Caleta Pan de Azucar, ma la strada forse non è asfaltata per 54 km.
Da Chañaral ad Antofagasta c’è solo un distributore a metà strada. Stessa cosa tra Antofagasta e Calama. A San Pedro de Atacama c’è benzina. Da Calama al confine boliviano no.
Se ti ricapita di rimanere in riserva, riduci la velocità anche a 40 km/h e vedrai che fai anche più di 40 km con un litro 🙂
Ottimo grazie!! 🙂
Nicola alleggia sulla tua spalla come un angelo viaggiatore custode…bene..
Provo a consigliarlo ma la decisione ultima è sua :-))))
Ehehe!! Negli ultimi giorni le decisioni sono della moto 😉
Bene attenzione a non perderti,il riposo è necessario…..ma quando scrivi?
Scrivo la sera, in albergo 🙂
Volevo chiedere come fai a fare le foto mentre sei in moto?
Quella con l’obmra della moto è molto bella!!
Stai tranquillo e concentrato e vedrai che andrà tutto bene! Ti pensiamo! 🙂
Con le velocità di quella moto, Nelik scende e anticipa la sua ombra!:-):-):-):-)ih,ih,ih
Tiro fuori il cellulare e scatto 🙂
Devo ancora mettere in azione la GoPro e la compatta, solo che é talmente comodo avere le foto direttamente nel telefono, i post li sto scrivendo tutti da qui 😉