Dopo l’Isola di Pasqua …

Alle 8 in punto sento bussare alla porta della camera. E’ Ricardo che è passato a prendermi.

Sono ancora intontito dal sonno, stavo dormendo profondamente quando la sveglia mi ha riportato nel mondo dei vivi. Uso questa espressione perchè già chi dorme, lo si può pensare in un regno “di mezzo”, non esattamente quello dei vivi e poi perchè stavo sognando la mia amata nonna di Milano morta molti anni fa. Chissà come mai … speriamo mi protegga.

Salgo sul furgone, andiamo prima dai suoi genitori, dove tutto è iniziato ieri sera, per prendere il computer. Poi andiamo nel suo ufficio, il “regno di Herbalife”.

“Ti preparo una bella colazione, poi mi dirai che ne pensi! Sai che anche Messi prende Herbalife da molto tempo?”

So che è un calciatore, ma non ho la più pallida idea di dove giochi o abbia giocato.

Proseguiamo a parlare dell’Italia, del Venezuela, dei viaggi. Glielo chiedo se stiamo aspettando qualcuno:

“Aspettiamo un attimo, ieri ho visto che (il meccanico) stava bevendo, è inutile andare troppo presto, adesso starà dormendo!”

Sono le 9 e ieri il tipo mi aveva detto che alle 8:30 andava benissimo. Mi rilasso e mi godo l’immersione nello spagnolo venezuelano, molto più veloce e con lettere e parole tagliate rispetto alle versioni ascoltate nelle settimane passate, negli altri paesi.

Arriva una signora, molto simpatica e brillante, Ylva Rinaldi.

“Origini italiane?”, le chiedo.

“Sì, i miei genitori erano de L’Aquila”

“Splendida città, peccato che è stata distrutta dal terremoto!”

“Sì, lo so, terribile …”

E’ molto simpatica e iniziamo a parlare anche con lei di tutto, del mio viaggio, dei piani per il futuro.

“Anch’io sono stata in Italia con il gruppo neo catecumenale, in pellegrinaggio!”

“E ti è piaciuta?”

“Mh, insomma, io preferisco la modernità, la tecnologia, in Italia c’è troppa storia! Invece Dubai … ah, che meraviglia!”

Sicuramente l’Italia non è il posto giusto per lei!

Ricardo inizia a preparare due frullati, è la colazione mia e di Ylva. Cioccolato e non so che altro, buono! Prima però, ci dà un bicchierone di acqua con estratto di aloe vera e poi un tè che contiene anche vitamine e altri principi nutritivi.

Dopo qualche minuto arriva un ragazzo, è l’ultimo che stiamo aspettando, perchè in breve ci salutiamo ed andiamo via.

(Ylva, Ricardo ed io 🙂

Finalmente andiamo dal meccanico, che ovviamente non c’è.

“E’ andato un attimo in centro a comprare dei ricambi per un motorino, torna subito!”

Un “subito” che dura mezz’ora, quando si presenta sulla motoretta cinese che avevo visto anche ieri sera.

“Che olio vuoi?”, mi chiede.

Parliamo dei diversi oli, e mi dice che il migliore, un Motul, costa 500 bolivares.

“Alla faccia, come in Italia!”, esclamo incredulo.

“Sì! Pensa che costava 150, poi è andato a 250 e ancora su, fino a 500! Nel giro di 6 mesi!”

Faccio un po’ di proporzioni, Miguel il vigile ne guadagna 3300 … Al cambio in nero sarebbero poco più di 10 euro, ma a quello ufficiale equivale a 60 euro!! Un litro d’olio!!

“Sì, perchè è importato …”

Il Venezuela si sta rapidamente “cubanizzando”, nel senso di scarsità di pezzi di ricambio, prezzi alti, infrastrutture che cadono a pezzi, ecc e poi per la solita società a due o tre velocità, altro che socialismo egualitario! Ricardo ad esempio mi dice che l’aeroporto di San Carlos da molti anni non funziona più per la gente, ma solo per le persone del governo, ministri, ecc.
Il passo che ancora manca e che spero non venga compiuto, è la limitazione delle libertà personali, come quella d’espressione o di movimento, seguendo l’esempio di Cuba.
Vista la debolezza di Maduro, c’è da preoccuparsi, perchè sono proprio gli uomini deboli, paradossalmente, ad usare la forza, visto che non sanno adoperare altri mezzi (questo vale per gli uomini deboli in generale).

Scelgo un olio di qualità inferiore e mentre il meccanico lavora, Ricardo va in centro per alcune commissioni.

Il tagliando finisce molto rapidamente, Ricardo torna e, come per la cena di ieri sera, paga lui.

(Notare la doppia pedivella per doppio passeggero 🙂 qui le moto si usano anche per 4 persone)

Torniamo in albergo e, di nuovo, ci diamo appuntamento dopo mezz’ora. Facciamo i conti, mi propone di farlo lui il cambio. Alla fine cambio un po’ di dollari e di euro.

Parto all’1 e lo ringrazio molto, mi ha davvero aiutato, spero di rivederlo in Italia l’anno prossimo!

Parto per Dos Caminos. Capisco perchè Ricardo non era contento che facessi questa strada. E’ traforata di buche anche enormi, profondissime.

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Il Venezuela è senz’altro il paese più pericoloso in cui ho viaggiato in Sud America, perchè unisce lo stile di guida privo di qualsiasi regola (già visto in Perù, ad esempio) alle strade spesso in pessime condizioni (anche peggio di quelle del sud della Colombia, a conti fatti).

Quanto meno questa ha uno splendido paesaggio, qualche lago di tanto in tanto e poi della florida vegetazione di montagna.

Proseguo verso Valle de la Pascua, dove arrivo proprio nel momento in cui tramonta il sole, perfetto!

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Mi butto verso la prima insegna motel, salvo poi scoprire troppo in ritardo che il posto è come quello in cui ero stato in Perù prima dell’Ecuador, una serie di bungalow indipendenti dedicato alle coppiette clandestine. Però tutto sommato mi fa comodo perchè posso lasciare la moto  praticamente carica, così domattina parto a razzo!

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A cena conosco il padrone del ristorante pizzeria dove mangio: è stato in Italia, in particolare a Roma, per fare un corso di pizza, vedere come si costruisce il forno a legna e come si usa. Mi mostra orgoglioso il suo forno a legna: è perfetto!

Vado a letto prestissimo, anche oggi.

Domani, ancora missione “verso il Brasile più rapidamente possibile!”, mi addormento sotto un temporale molto forte, con raffiche di vento che smuovono e scuotono gli alberi intorno, lampi che squarciano il cielo e tuoni che rombano sopra la mia testa. Speriamo che si sfoghi stanotte e che domani sia bello!

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5 pensieri su “Dopo l’Isola di Pasqua …

  1. molto bello…bella la tua immersione nella vita venezuelana, e poi tu si che sei fortunato…hai trovato HERBALIFE a colazione!! un bacio forte…

  2. Ma cos’è quella motocicletta cinese con 3 pedaline per 2 passeggeri, una Honda qualcosa sembra, no?

  3. Ma cos’è quella motocicletta cinese con 3 pedaline per 2 o 3 passeggeri e (mi pare) col cambio a bilanciere, una Honda qualcosa sembra, no?

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