Mi sveglio alle 3 e mezzo del mattino, sempre in preda all’ansia del lavoro. Ancora non so cosa farò a gennaio, dove andrò.
Resto a letto ancora un po’, poi ne approfitto per partire presto.
Record dei record, sono in moto alle 6:45!! Ma in moto pronto per partire, con tutto fatto, colazione inclusa che qui, essendo lungo la BR101 e ospitando solo gente che viaggia, iniziano a servire presto .
Il tempo per fortuna é bello. La pioggia si é sfogata tutta notte e adesso c’è un bel sole.
I fiumi gonfi di acqua e fango sono gli unici a ricordare le piogge di ieri.
Ieri sera mi sono addormentato pensando che oggi sarei andato ad Ouro Preto.
Stamattina invece decido di andare a Rio. Mi emoziona tropo l’idea di arrivare a Rio con la Pollita!
Proseguo quindi sulla BR101, che corre tra basse colline rocciose. Ricordano molto quelle che circondano Rio e che sono anche al suo interno.
Questa parte del Brasile é splendida, peccato che lungo la strada non posso rilassarmi come vorrei, perché il traffico é molto intenso.
Gli oltre 500 km passano lentamente, ma la cosa bella del partire presto, é che é ancora presto anche dopo aver fatto 3/400 km.
L’ingresso a Rio é lento, si fa desiderare.
Lento per il traffico, congestionatissimo. Lento per l’architettura, attraverso molte favelas. Lento per le dimensioni, immensa.
Costeggio per parecchi km una baia inquinata e deturpata da molti impianti industriali.
Poi inizio ad intravedere il Cristo Redentore. Che emozione!
Ed é ancora più incredibile quando percorro il lunghissimo ponte che porta dentro la città.
Ricordo perfettamente quando l’anno scorso lo guardai, dal taxi che mi portava in aeroporto per tornare a Roma e mi dissi: “Prima o poi lo farò in moto…”
Mai avrei immaginato che quel momento sarebbe arrivato così presto!
Seguo le indicazioni per Copacabana, la posada che ho prenotato stamattina prima di partire si trova lì.
Arrivo a metà pomeriggio, trovo Il meccanico, visto che ho già percorso 3500 km da Recife e l’olio va cambiato ogni 3mila.
E poi… Mi godo il tramonto sulla spiaggia di Copacabana!
Domani proseguo a sud godendomi ancora un po’ di mare, prima di entrare definitivamente nell’entroterra, verso le cascate di Iguazú e I deserti del nord dell’Argentina.
Sempre se mi faranno uscire dal Brasile, visto che c’è la spada di Damocle della legge brasiliana, che vieta la permanenza per più di 6 mesi ai veicoli stranieri!