… va sulle piste tutto l’anno!
La notte in realtà non è mai stata tale, sento un cane che abbaia in continuazione, degli asini che ogni tanto ragliano, delle persone che urlano ancora nell’umore della festa.
Vado a dare un ultimo saluto alle dune.
Riprendo la pipeline e, a Bir Soltane, la pista per Beni Keddache. E’ molto facile e anche abbastanza corta, forse 30 km, visto che continuano ad asfaltare.
Mi perdo a girare tra le splendide montagne del Dahar, tra panorami che tolgono il fiato per quanto sono ampi e affascinanti e strade strette e piene di curve.
I km si susseguono senza che me ne renda conto, un po’ la meditazione che mi coglie sempre quando guido in questi posti così ampi, senza traffico e rilassanti. Un po’ la stanchezza di ieri che inizia a pesare.
Poco dopo Guermessa imbocco una pista piuttosto sassosa che porta verso Chenini.
Salgo ancora una volta a visitare la Moschea dei Sette Dormienti. Buffa con la sua forma tondeggiante e storta, sembra un fumetto!
Supero Chenini senza fermarmi, l’ho già visitato due volte e non ho la forza di affrontare un’altra frotta di guide fai-da-te.
Proseguo sulla affascinante strada che collega Chenini a Douiret: stretta, spesso sul fondo di una gola appena accennata, tra palme e piccoli campi coltivati, salvo poi aprirsi di nuovo in ampi altipiani con alcune montagne dalla punta piatta, come si vedono nei film del Far West.
Arrivo infine a Tataouine. Dopo aver spazzolato quattro corne du gazzelle alla Patisserie du Sud, vado a comprare un po’ di ceramiche. Da quando sono partito che ci penso. Questo è l’anno della tajine! E’ una vita che rimando l’acquisto perchè non ho mai spazio, ma questo è l’anno giusto.
Spero solo che arrivi sana a casa!
Condivido va.
Clicco e vado.