La giornata di venerdì inizia presto, andando a recuperare il supporto per le valigie laterali all’università di Concepcion dove insegna Nicola
Ritiriamo una struttura massiccia di ferro, ancora fresca di vernice nera antiruggine.
“Quant’è allora?”, chiede Nicola al fabbro.
“50mila”, spara dopo un lungo discorso su tutto il lavoro che c’è dietro.
“Eh, così tanto??”, reagisce Nicola.
“Ok dai, facciamo 40mila”, replica lui senza nemmeno abbozzare una difesa.
“35?”, chiedo io.
Lui sorride, dice che sono un buon contrattatore e cede subito.
Iniziamo i giri in città per ottenere il RUT (Ruolo Unico Tributario, praticamente una partita IVA con cui potrò avere diritto a comprare la moto da Nicola), poi il passaggio di proprietà.
Per quest’ultimo iniziano i problemi. Nel primo posto dove andiamo, ci dicono che non possono farlo, dobbiamo andare da un notaio.
Il notaio ci dice che per comprare la moto, devo avere la carta di identità cilena, che non ho e non posso avere.
“Ma quando venni a Concepcion 5 anni fa, non avevo nulla di nulla e ho potuto comprare la macchina!”, esclama Nicola.
“Eh, e vada dal notaio che gliel’ha fatto …” la laconica risposta.
Andiamo da un secondo notaio che ci dice che un caso identico al nostro (straniero con RUT provvisorio che compra da un cileno) era stato rifiutato dal ministero dell’interno.
Poi va a fare un consulto e torna con un codicillo che dovrebbe consentirlo e inizia a compilare il modulo.
Le mie speranze riprendono quota.
Passiamo il pomeriggio a montare il supporto per le valigie, andando a recuperare dei bulloni più lunghi, essendosi aggiunto in alcuni lo spessore del supporto.
Per evitare doppi e tripli giri, Nicola va in auto e io lo seguo in moto. La prima volta che guido Nelinkas!! 🙂
Panico … la moto va malissimo. Non tiene il minimo e appena provo ad accelerare, si affoga e tende a spegnersi. Non va a più di 40 all’ora.
Le mie speranze precipitano.
Andiamo al volo dal concessionario dove Nicola l’ha comprata e spieghiamo preoccupati i sintomi.
Il tipo si piega, guarda il carburatore e si apre in un sorriso:
“C’è l’aria tirata al massimo! Prova adesso!”, dice abbassando una levetta.
“Ok!”
La moto va che é una bellezza! Che figura …
Le mie speranze riprendono quota.
Tornati a casa con i nuovi bulloni, completiamo il montaggio della struttura. Essendo artigianale, i fori e le dimensioni non sono precise al millimetro, ma per essere stato fabbricato artigianalmente partendo da un tubo di ferro di 3 metri, é un lavoro eccellente.
Per cena, fantastica pizza by Nicola. Little Italy in Concepcion! 🙂
Avendo montato la parte principale del supporto di ferro delle borse, la giornata di sabato é più tranquilla.
In mattinata andiamo a vedere il terreno di Nicola, poi giriamo nelle zone residenziali di Concepcion fino all’ora di pranzo.
Nel pomeriggio andiamo a vedere i leoni marini sull’oceano, troppo belli!
E anche incredibilmente agili, saltano direttamente dall’acqua sul molo!
Una volta tornati a casa, facciamo la “prova valigie”: per non premere sulle frecce, dobbiamo montarle molto “scese”, indebolendo troppo le fasce che sostengono le valigie.
Decidiamo allora di spostare le frecce, per cui ributtiamo la moto per aria
Alla fine il risultato é soddisfacente, procedo con il resto dei bagagli.
La moto quasi scompare sotto borse, cilindro, tanica, ecc ecc
Però domani … SI PARTEEEEE!! O meglio … Si dovrebbe partire 😉